Ammetto che Trevor Noah non lo conoscevo. Non sapevo fosse un dj e un comico così famoso e affermato negli USA. La sua autobiografia me l’ha regalato una mia amica, che conosce bene i miei gusti, e quindi nonostante non siano mai state il mio genere preferito, ho incominciato a leggerla con le migliori aspettative. Aspettative non deluse perché il libro mi è piaciuto; tantissimo nella prima parte e poi un pochino meno nella seconda, ma comunque l’ho sempre letto con piacere. Trevor, nato nel Sudafrica dell’apartheid da madre xhosa e padre bianco, è colored: né bianco né nero, un’anomalia intollerabile per il rigido sistemaContinua a leggere…

Giusto premettere prima che recensisca ‘La vita gioca con me’ dire che io per David Grossman ho una ammirazione sconfinata. A parte avere amato, letto e riletto, regalato i suoi libri, come ‘Qualcuno con cui correre’  ‘Che sia per me coltello’ o ‘A un cerbiatto somiglia il mio amore’ , in un certo periodo della mia vita – quando avevo tempo – raccoglievo anche gli articoli che scriveva per Repubblica. Potete quindi immaginare la mia emozione quando sono andata alla presentazione del suo libro a Milano, in una serata piovosa e autunnale tra l’altro non particolarmente riuscita, in quanto in sala ci fu anche un maloreContinua a leggere…

“Lei non esisteva, non era mai esistita. Le persone non ricordavano il suo volto, il suo nome non era mai lo stesso. Solo nello scatto viveva, diventava reale, per poi tornare a essere l’invisibile creatura a cui nessuno rivolgeva una seconda occhiata”, scrive Francesca Diotallevi, Questo libro si ispira ad un personaggio veramente esistito, Vivian Maier, che morì completamente sola il 21 aprile del 2009. Trascorse una vita in solitudine ad occuparsi dei figli degli altri, entrava in queste vite senza mai costruirsene una sua. L’unica sua compagnia, attraverso cui osservava la realtà era una biottica Rolleiflex, che tra gli anni ’50 e ’70 era considerataContinua a leggere…