Il mio 8 marzo lo dedico alle protagoniste del libro Algoritmi indiani. Per i miei standard, è stata una lettura a rilento, non perché non fosse avvincente, ma perché era troppo ricca di emozioni. Ogni storia di questo libro va metabolizzata, e non si può leggere tutto d’un fiato.  Dell’India si è detto e scritto molto. Quello che in questo libro colpisce è il contrasto tra le nuove generazioni, i figli che hanno studiato e che tendono quindi a “occidentalizzarsi” e invece le loro madri, che rimangono ancorate a tradizioni e a vissuti che non riescono a gettarsi alle spalle. La storia si svolge nell’arcoContinua a leggere…

La moglie è stato uno di quei romanzi che mi ha risvegliato l’urgenza di leggere. Contrariamente ai miei ritmi, sono riuscita a non addormentarmi per tre sere di fila per seguire i destini dei due fratelli Subhash e Udayan, e di Gauri. Il libro, ambientato in India negli tormentati anni dell’indipendenza indiana, narra di amori, di sentimenti, di solitudini, di rancori, di scelte. E lo fa sempre uno stile coinvolgente ed elegante, con semplicità ed al contempo con profondità. Bellissimo.  Continua a leggere…

“Tutti nasciamo felici. Lungo la strada la vita ci si sporca, ma possiamo pulirla. La felicità non è esuberante né chiassosa, come il piacere o l’allegria. È silenziosa, tranquilla, dolce, è uno stato intimo di soddisfazione che inizia dal voler bene a se stessi”. Questo brano è tratto dal libro che ho appena letto “L’Amante Giapponese”, di Isabel Allende, e racconta molto dell’intero libro. Era da tempo che non leggevo i suoi romanzi dopo averne fatto una scorpacciata. Devo dire che ritrovarla è stata un piacere perché la sua capacità di  intrecciare le storie è davvero unica, anche se mi è sembrata una Allende diversa,Continua a leggere…