Se come me siete tra quelli a cui era sfuggito il libro di Lois Lowry, The Giver, opera di culto, con più di 11 milioni di copie vendute nel mondo, consiglio di non perdervelo.
Non ho visto il film, premetto, sono incappata in questa lettura, sempre grazie all’insegnante di lettere di mia figlia. Ma che bel libro!
Appassionante, con anche momenti di lieve suspence, alternati a tenerezza ma anche orrore per la crudeltà a cui si assiste. The Giver è uno di quei libri che racconta di realtà distopiche, ma questa è particolare per una assenza totale di sentimenti ed emozioni. Il mondo in cui vive Jonas è la conseguenza di una apocalittica rovina del pianeta, dopo la quale gli uomini hanno deciso di creare delle comunità protette da ogni turbamento, climatico, sociale, psicologico o fisico. Vivono in un mondo in cui non piove, né nevica, né c’è vento; le persone non provano dolori e ansie, ma sono anche privi di istinti e passioni, sottoposti al controllo della Comunità che stabilisce ogni momento della vita. Vita che a partire dai tre anni, è scandita da tappe che passano attraverso gesti simbolici (come, per esempio, la consegna della prima bicicletta) fino al dodicesimo anno, quando a ciascuno viene assegnato un compito, un lavoro, a sancire il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Il libro si svolge proprio nel momento in cui per Jonas si compie il momento della scelta che per lui si svolge in modo inaspettato.
Ma non spoilero altro, il bello è scoprire il resto. Buona lettura!