Nel gennaio 2006 Michela Murgia viene assunta nel call center della multinazionale americana Kirby, produttrice del “mostro”, l’oggetto di culto e devozione di una squadra di centinaia di telefoniste e venditori: un’aspirapolvere da tremila euro, “brevettato dalla NASA”. Mentre, per trenta interminabili giorni, si specializza nelle tecniche del “telemarchètting” e della persuasione occulta della casalinga ignara, l’autrice apre un blog dove riporta quel che succede nel call center: metodi motivazionali, raggiri psicologici, castighi aziendali, dando vita alla grottesca rappresentazione di un modello lavorativo a metà tra berlusconismo e Scientology. Un racconto sul precariato in Italia, che fa riflettere, incazzare e, anche molto ridere. Questo primoContinua a leggere…

Il mio primo libro dell’anno, e devo dire con “botto” perché l’ho apprezzato molto, è stato “le nostre anime di notte” dello scrittore americano Kent Haruf.  Un libro delicato, semplice, che si legge velocemente.  E’ la storia delle seconde possibilità, di chi non si vuole rassegnare, anche se considerato ormai “vecchio”, alla vita che ha davanti, alla solitudine, ma che vuole fare di tutto per dare un senso alle giornate vivendole appieno e non subendo il tempo che passa. E’ un libro sul coraggio e sulla libertà di vivere che arriva direttamente al cuore. Purtroppo però la libertà di vivere dei protagonisti, in particolare dellaContinua a leggere…