Le Maestre, donne o Sante?

Già in un’occasione scrissi che ringraziavo il Cielo per non aver fatto l’insegnante. Il motivo era semplice,  sei sempre messa sotto esame. I genitori di oggi vorrebbero che la maestra fosse una sorta di figura mistica, una Madonna.  Probabilmente se si vestisse anche con un bel velo celeste e insegnasse congiungendo le mani, sarebbe il massimo.
Eh si, perché comunque faccia, fa male. Faccio degli esempi. Dà  i compiti. O sono troppi, e i commenti sono i più disparati, il più gentile è che “è una sadica senza una vita” o sono troppo pochi e “non ha voglia di correggerli”.
Se è affettuosa, “le coccole non aiutano i bambini a crescere”; se non lo è, “quanta durezza, sono solo dei bambini”.
Deve utilizzare un linguaggio accettato come minimo dalla Accademia della crusca. I genitori che la criticano magari hanno azzeccato l’ultimo congiuntivo per sbaglio alla maturità di almeno vent’anni fa, ma comunque non essendo loro degli insegnanti non conta. Lei, la nostra Madonna, non deve mai incespicare nell’uso dell’italiano.  In più deve essere una sorta di wonder woman. Vietato ammalarsi. La prima volta è tollerata, anche se il naso dei genitori si storce, vigila sempre il dubbio che la maestra sia alle terme di Boario,  ma se la poveretta dovesse avere una ricaduta è la fine. Sull’ insegnante si getterranno tali strali malefici che poi la faranno ammalare per la terza volta. A quel punto ci sarà l’esecuzione in piazza. Del resto però la Madonna non si è mai ammalata, pur partorendo in una grotta.
Quindi giovani leve che vi affacciate a questa professione pensateci bene. Siete pronte a diventare Sante?

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